Acilia. Continuano le indagini sulla cause del crollo della palazzina

Interrogati i 6 cingalesi dai Carabinieri

Dovevo morire anche io e adesso è giusto che io muoia” queste le parole di Lorenzo, il figlio sedicenne di Debora, una delle due vittime del crollo della palazzina di Acilia. Il ragazzo è sotto shock dopo la scomparsa della mamma e della sorellina Aurora. Le indagini proseguono. I 6 cingalesi dal cui appartamento forse sarebbe partita la fuga di gas sono stati sentiti dai carabinieri della compagnia di Ostia. Nessuno di loro ha confermato la presenza di 4 bombole di gas nell’appartamento, ma solo di una da 25 litri. Dopo le ispezioni si cerca ancora la reale causa dello scoppio e della conseguente distruzione dello stabile. Secondo gli esperti è quasi impossibile che una sola bombola abbia potuto causare tanta devastazione. Nella ricostruzione della vicenda la miccia si sarebbe accesa nel momento in cui Silvana, zia della bambina, avrebbe acceso la luce nell’appartamento del secondo piano, situato di fronte prorio a quello dei cingalesi. É ipotizzabile che l’ambiente fosse gia saturo di gas, anche se lo scoppio letale è stato quello proveniente dallo studio dentistico, al piano terra. Le indagini proseguono, con la speranza che nelle prossime ore si faccia chiarezza sulle cause della tragedia

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