Ciampino. Sequestrati beni per 1 milione all’amministratore di una società d’abbigliamento per evasione

L'indagato nascondeva al fisco ricavi per oltre 2 milioni, evadendo 700mila euro di IVA

Nascondeva al fisco ricavi per oltre 2 milioni, evadendo più di 700.000 euro di IVA. L’amministratore di un’importante società d’abbigliamento di Ciampino era ricorso ad ogni espediente pur di sfuggire ai controlli del Fisco. Tra il 2012 ed il 2014, aveva occultato ricavi per circa 2 milioni ed evaso l’IVA per oltre 700.000 euro. Analizzando la contabilità e ricostruendo i movimenti effettivi di merce, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma sono giunti alla conclusione che l’impresa, a fronte di una perdita dichiarata di 900.000 euro, aveva in realtà maturato utili pari a oltre 800.000. Inoltre la società di abbigliamento emetteva fatture per operazioni inesistenti, al fine di consentire ad altre imprese di abbattere i redditi e l’IVA da versare allo Stato. L’amministratore, con lo scopo di sottrarsi alle future pretese del Fisco, era ricorso ad operazioni fraudolente attraverso pagamenti “preferenziali” verso creditori compiacenti, nella prospettiva del fallimento della società, poi effettivamente dichiarato dal Tribunale di Velletri nel 2015. Le Fiamme Gialle del Gruppo di Frascati hanno appurando che il patrimonio personale del titolare, costituito da terreni ed appartamenti, era stato intestato a due società funzionali a schermarne la proprietà, le cui partecipazioni erano detenute da un’altra ditta fiduciaria. L’imprenditore è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria di Velletri per reati previsti dalla normativa fallimentare, nonché per omessa dichiarazione dei redditi, dichiarazione infedele ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Gli elementi raccolti dai militari hanno consentito alla Procura di richiedere ed ottenere dal Giudice delle Indagini Preliminari il sequestro preventivo di denaro depositato su conti correnti, oggetti preziosi e delle stesse quote delle due società “schermo” per un valore di circa 1 milione di euro, che serviranno a cautelare il Fisco in relazione al credito vantato per le imposte evase

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