Due volte e mezzo l’EXPO di Milano, il 68% in più rispetto al Giubileo della Miserricordia: il Nuovo Stadio della Roma avrà un impatto economico devastante. In Italia la prima società ad avere un impianto proprio fu la Reggiana, nel lontano 1994. Società all’epoca neopromossa in Serie A, ambiziosa, ma con un progetto poco solido. I tempi non erano maturi e e dopo il fallimento granata per anni l’ex Stadio Giglio rimase un piccolo gioiello nelle mani di nessuno. 2013: Giorgio Squinzi acquista all’asta lo stadio di Reggio Emilia per 3,5 milioni e con altri 2 lo ammoderna. Oggi il Sassuolo, insieme a Udinese e Juventus è una delle tre società a possedere uno stadio proprio nel panorama del calcio italiano. La Roma potrà e dovrà essere la quarta di questa lista. Alla conferenza sul nuovo impianto, le previsioni sono esaltanti. Uno studio dell’università della Sapienza ha evidenziato l’impatto che avrà la nuova struttura giallorossa di Tor di Valle. L’investimento di 1,6 miliardi di euro finanziati interamente dai privati in un arco temporale di sei anni, genererà un significativo incremento del PIL della provincia di Roma, pari a 5,7 miliardi di euro dopo 3 anni (2020), 12,5 dopo 6 (2023) e 18,5 miliardi dopo 9 anni (2026) rispetto a quello che si avrebbe in assenza dell’intervento. L’impatto complessivo degli investimenti implicherà una riduzione del tasso di disoccupazione medio dell’area della Capitale di circa un punto percentuale (0,8%). L’analisi del progetto rileva che ci saranno 5.500 occupati direttamente nell’area dell’impianto. Il nuovo stadio della Roma avrà un impatto economico sulla città pari a più del doppio che EXPO 2015 ha avuto su Milano. L’impatto sulla Regione Lazio sarebbe pari a una volta e mezzo a quello prodotto da EXPO per la Regione Lombardia. Come ha detto Alessandro Florenzi: “Uno stadio così ti cambia le partite e la vita”
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