Riorganizzazione in vista dalle parti del Campidoglio. Virginia Raggi passa dalle parole ai fatti e prepara la sua rivoluzione. “Ci apprestiamo a fare quello che nessuno ha mai fatto prima” rivendica con orgoglio il sindaco di Roma annunciando la riforma della macchina amministrativa studiata per garantire un’organizzazione del Comune di Roma più efficace, in grado di offrire ai cittadini servizi efficienti e di qualità. E che, sostiene l’avvocata grillina, valorizzerà merito, trasparenza, produttività, producendo innovazione e risparmi. Il tutto attraverso la procedura dell’interpello: in pratica qualunque dipendente ritenga di possedere i requisiti per dirigere un ufficio o un dipartimento del comune di Roma, avrà la possibilità di proporsi per ricoprire gli incarichi da assegnare e sarà quindi scelto in base al proprio curriculum e alle proprie motivazioni. Ma ad individuare il “vincitore” fra i concorrenti in lizza, sarà comunque la sindaca, a sua completa discrezione. Primo atto: la soppressione del dipartimento politiche delle periferie, sviluppo locale, creato dall’allora giunta Veltroni, che verrà smembrato tra l’Urbanistica e l’istituendo Dipartimento turismo – formazione e lavoro. L’Ufficio città storica, finora governato dall’Urbanistica, verrà a sua volta diviso in due e passerà in parte alla Sovrintendenza capitolina, in parte ai Lavori pubblici. Oltre al dipartimento del turismo verranno create due nuove strutture di vertice: il Dipartimento sport e politiche giovanili e i Mercati all’ingrosso, destinati a riunire in una struttura autonoma il Centro carni, il Centro fiori e le aziende agricole. Una rivoluzione amministrativa annuncia la Raggi. Per ripartire o meglio partire da qui.
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