Un debito altissimo da onorare. Il che significa tagli alla spesa corrente. Il Campidoglio è costretto a correre ai ripari e all’orizzonte ci sono sacrifici importanti da fare. Come i circa 300 milioni destinati ad essere congelati. E non è tutto. Perché la città di Roma vede allontanarsi i fondi per gli investimenti, che in una metropoli del genere servono soprattutto per la manutenzione straordinaria. Stop quindi ai lavori per scuole e strade. Una vera batosta se si considerano le tante criticità a cui si sono dovuti abituare nel tempo gli autisti.
Per il neoassessore al Bilancio Andrea Mazzillo il lavoro è complesso. Da una parte il quadro economico già precario, dall’altra la lunga fase di stallo cominciata con le dimissioni di Marcello Minenna. L’incontro con Silvia Scozzese non è stato produttivo, tanto l’audit sul debito della Capitale voluto più volte da Virginia Raggi non si può considerare un tema all’ordine del giorno. La verifica del Comune può quindi aspettare. Al momento il conto si aggira comunque sui 13 miliardi di euro, cifra che i romani dovranno pagare fino al 2048 attraverso l’aliquota Irpef allo 0,9%.
Virginia Raggi segue l’evolversi della situazione, confidando in un appuntamento per ora improbabile con Matteo Renzi. Il sindaco vorrebbe vedere il premier proprio per discutere di bilancio prima che la manovra venga varata dalla giunta pentastellata. Troppi gli impegni in agenda per il segretario del Pd, che al momento deve vedersela con la minoranza di un partito spaccato sul referendum. L’ipotesi scissione non è del tutto esclusa dal diretto interessato.