ll nuovo piano 2017-2026 di Ferrovie dello Stato italiano prevede 94 miliardi di euro su un periodo di 10 anni. Sono previsti 73 miliardi per le infrastrutture, 14 per il materiale rotabile e 7 per lo sviluppo tecnologico. Più della metà delle risorse sono già disponibili, ben 58 miliardi, di cui 23 in autofinanziamento e 35 già stanziati nei contratti di programma. Alla stazione di Roma Tiburtina è stato presentato il programma, molto ambizioso e innovativo. La parola chiave è “discontinuità con il passato” ha sottolineato la Presidente Gioia Ghezzi, e il focus del progetto è di spostare tutto il Gruppo da un gruppo di trasporto ferroviario a gruppo che fornisce servizi di mobilità integrata. Tale cambiamento sarà agevolato con la sinergia tra Fs e Anas, che attueranno una collaborazione molto importante che consisterà in una nuova visione comune degli investimenti e nella razionalizzazione dei costi. In questa direzione si potranno avere 400 milioni di risparmi nell’orizzonte di Piano. Altro scopo, sarà quello di aumentare il proprio market share su gomma dall’attuale 6%, fino ad arrivare a un 25% nel 2026. Secondo le previsioni, nei prossimi 10 anni, “più del 70% della crescita prevista sarà associata ad azioni che escono dal perimetro attuale di Fs”. Il nuovo piano industriale stima la crescita dei ricavi dai 9 miliardi previsti a fine 2016 fino ai 17,6 miliardi del 2026. Tale sviluppo dovrebbe portare a un amumento dei posti di lavoro nell’azienda: dagli attuali 69 mila, fino ad arrivare a 100 mila nei prossimi 10 anni
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