Una vittoria schiacchiante, andata ben oltre i pronostici. Un successo nettamente più largo di quello ottenuto dopo il voto del 5 giugno, quando il divario dallo sfidante Roberto Giachetti era già ampio (35,25% contro il 24.87). Virginia Raggi del Movimento Cinque Stelle s’insedia in Campidoglio battendo senza patemi il vincitore delle primarie di marzo, rappresentante di un PD uscito ridimensionato dopo i risultati infelici ottenuti anche nei municipi.
La pentastellata diviene sindaco dopo aver raccolto il 67, 15% delle preferenze, contro il 32,85 di Giachetti. Numeri importanti che sorprendono, soprattutto alla luce della bassa percentuale di cittadini che si sono recati alle urne nella lunga giornata di domenica. Se il 5 giugno era andato a votare il 66,6% degli elettori, stavolta solo il 55,4 ha scelto di votare. Che la partecipazione si sarebbe rivelata esigua, lo si era intuito già dalle prime ore, con il blando via vai di persone davanti alle scuole.
Sui social i duellanti avevano postato delle foto che li ritraevano nell’atto di imbucare le schede. E sempre dai rispettivi profili sono partite le reazioni: con un Giachetti onesto nel riconoscere la sconfitta, ed una Raggi più sintetica nell’invitare i suoi sostenitori in zona Marconi per i festeggiamenti.
Ora tocca a lei. La gente si è fidata e vuole dei risultati concreti. Una Roma agonizzante ed esasperata non può più aspettare.