IL 35,25 per cento dei romani la vorrebbe sindaco della capitale. Avvocatessa, mamma, grillina. Parliamo di Virginia Raggi la candidata alle Amministrative 2016 per il Movimento 5 Stelle, l’unica ad aver superato la quota del 35 per cento delle preferenze alle urne capitoline. Al momento è lei la donna più ricercata di Roma tra giornalisti e sostenitori che non vedono l’ora di raccogliere un commento a caldo dell’outsider che ha lanciato la sfida ai vecchi partiti, per il momento vincendola. Eppure adesso non sembra essere il momento giusto infatti nessuna uscita pubblica è stata programmata dopo l’esito del voto.
“E’ un risultato storico, i romani sono pronti a voltare pagina, il vento sta cambiando”, aveva detto la notte degli scrutini riflettendo sull’ipotesi sempre più reale di poter essere eletta primo sindaco donna della Capitale. La “pentastellata” attualmente è in testa in tredici Municipi su quindici ma dovrà vedersela con il democratico Giachetti, arrivato secondo con il 24,87 per cento dei voti. Per conoscere qualcosa di lei basta andare sul blog di Beppe Grillo. “Sono nata a Roma 37 anni fa, cresciuta nel quartiere San Giovanni-Appio Latino” – scrive di suo pugno sulla pagina web. E ancora: “Non mi è mai mancata la determinazione. Quando è nato mio figlio e ho dovuto dribblare le auto con il passeggino, tra marciapiedi inesistenti e macchine parcheggiate in seconda fila, ho iniziato a interessarmi alla cosa pubblica”.
Ironica, puntuale e diretta, la Raggi ha iniziato a fare politica nel Movimento nel 2011, poi in consiglio comunale nel 2013 e infine scelta (nel corso di una votazione online, le cosiddette “Comunarie”), tenutesi lo scorso febbraio. Tra le polemiche dei suoi oppositori politici e gli attestati di fiducia di quanti hanno visto in lei un cambiamento per la vita della Capitale la Raggi si dice pronta a governare, nonostante la poca esperienza sul campo che in tanti le criticano.
L’ultima parola spetterà ai cittadini che il 19 giugno confermeranno o meno il colpo di fulmine della Raggi sul popolo romano, stanco e stufo dopo le vicende di Mafia Capitale, il commissariamento e la mala politica che ha illuso e disilluso le speranze per una città eterna migliore.
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