Comunali, l’esclusione di Fassina e il ricorso al Tar

Il leader di Sinistra Italia promette battaglia, il PD riprende quota

Il ricorso è già stato annunciato, ma ad oggi Stefano Fassina non figura nella lista dei candidati sindaco di Roma. Gli errori commessi nella documentazione ufficiale da consegnare in via Petroselli hanno compromesso la sua posizione. Il leader di Sinistra Italiana non demorde e si dice sicuro che il Tar del Lazio accoglierà il suo ricorso, riuscendo così a partecipare alle comunali di giugno. Al momento però c’è grande amarezza tra i collaboratori di Fassina, l’unica persona che fino a pochi giorni fa rappresentava un’alternativa concreta al Partito Democratico.

Adesso gli scenari rischiano di cambiare nettamente, e a tirare un sospiro di sollievo è lo stesso PD, il cui orizzonte torna a farsi improvvisamente nitido. Se il partito ostenta dispiacere per l’accaduto, al Nazareno si lavora per capire come intercettare i flussi in uscita. Con il forfait di Fassina molti voti andranno a Virginia Raggi, ma una grande quantità di elettori potrebbe anche scegliere Roberto Giachetti, pronto ad aprire la porta a chiunque.

Il vincitore delle primarie avrebbe l’opportunità di andare al ballottaggio riuscendo a recuperare l’1 o il 2 % dei voti. Non a caso l’esclusione di Fassina mette agitazione nel centrodestra, dove Giorgia Meloni ha di che preoccuparsi, considerando gli ampi margini di recupero dello stesso Giachetti in vista del ballottaggio. E anche l’entourage di Alfio Marchini ha pochi dubbi: la defaillance non aiuterà di certo Fratelli d’Italia.

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