Resteranno in carcere per ulteriori due anni tutti gli imputati di Mafia Capitale. La decima sezione penale del tribunale di Roma ha prorogato i termini di custodia cautelare accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura. Il prolungamento della carcerazione preventiva, letto nell’aula bunker di Rebibbia dal presidente Rosanna Ianniello, fa riferimento sia a chi è già detenuto in carcere sia a chi si trova agli arresti domiciliari e vale “per tutto il periodo necessario per il dibattimento e per la sentenza”. Un provvedimento che coinvolge quindi tutti gli imputati, non solo chi è accusato di associazione mafiosa. La richiesta della Procura è fondata sul fatto che in un processo così complesso per la gravità delle accuse e per il numero degli imputati, si rischierebbe di arrivare a sentenza con gli accusati già in libertà. A parlare sono i fatti, el corso di 46 udienze, celebrate con una media di tre o quattro udienze a settimana, sono stati finora sentiti otto ufficiali di polizia e due persone offese, ma nella lista dei pm ci sono circa altri duecento testimoni con tempi che rischiano di dilatarsi in maniera indeterminata. In seguito alla decisione del Tribunale i termini, a questo punto, scadranno per tutti, protagonisti e comprimari del Mondo di mezzo, nel maggio del 2019, giusto in tempo per scontare una eventuale condanna. A nulla sono valse le perplessità delle difese che ritenevano la richiesta della Procura un abuso e una evidente forzatura.
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