Il 5 giugno si avvicina e con lui le prossime comunali. Meno di due mesi al voto, con la città di Roma che spera in una figura in grado di risollevarla. Se nei sondaggi sono sempre Roberto Giachetti e Virginia Raggi a contendersi il primato, nessuno sembra intenzionato a defilarsi o a gettare la spugna. Come Guido Bertolaso, le cui quotazioni non appaiono in rialzo. Tuttavia l’ex Capo della Protezione Civile è convinto di andare fino in fondo.
Niente polemiche sui possibili ripensamenti di Berlusconi: se c’è da fare un passo indietro nessun problema, ma al momento tutto procede. Bertolaso non molla, convinto che la sua posizione sia molto più salda di quanto s’immagini e convinto anche del programma. Su un possibile accordo con Alfio Marchini tutto tace. «Non c’è una trattativa», dice Bertolaso. Ma su un eventuale ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, con lo sfidante a capo del Campidoglio, l’imprenditore fuga ogni dubbio ritenendo la Lista Marchini l’unica alternativa credibile per Roma.
Riguardo possibili alleanze, parla anche il leader della Destra Francesco Storace. Un’intesa con Giorgia Meloni non sarebbe da scartare. Se non altro, aggiunge Storace, la necessità è quella di trovare «un programma che eviti a Roma l’umiliazione di PD e M5S».
Già, il PD e i grillini. Che non corra buon sangue è chiaro, eppure Giachetti e la Raggi continuano a stuzzicarsi per bene. Il vincitore delle primarie risponde alla grillina in merito alla condanna di Luigi Lusi, ritenendo disgustosa la sua etica. Schermaglie ripetute e inevitabili, racchiuse in un duello a distanza che rischia di andare avanti per molto.
Intanto il PD lavora sulle candidature extrapartitiche, con l’obiettivo di chiudere entro il 20 aprile, giorno in cui Giachetti ha fissato la dead line per la presentazione delle liste. Sulla questione si esprime Matteo Orfini, pronto a dare anche percentuali. «Saranno almeno un terzo e saranno civici veri, protagonisti della vita della città», annuncia il Commissario. A questo punto si conta di costruire candidature efficaci in grado di lanciare la corsa del vicepresidente della Camera.