La paura del terrorismo, se mai se ne fosse andata dopo i fatti di Parigi, torna a farsi prepotentemente sentire nella Capitale. Gli attentati di Bruxelles precedono quella che già su carta sarebbe stata una Pasqua blindata. Ora le difese della città non potranno che essere ancora più stringenti. Allerta ai massimi livelli, controlli serrati come era accaduto all’indomani delle stragi parigine del novembre scorso. La Capitale d’Italia ha subito partecipato al lutto dei belgi con la loro bandiera nazionale proiettata su Fontana di Trevi e Tricolore a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici. Palazzo Chigi in primis. E non solo con i simboli ma anche con le parole del premier Matteo Renzi. Preoccupati, lo dicevamo, i vertici delle forze dell’ordine che già si apprestavano ad affrontare la Pasqua del Giubileo con un alto livello di sicurezza e prevenzione. Sotto i riflettori soprattutto la consueta Via Crucis di venerdì sera e la messa di domenica a piazza San Pietro. Appuntamenti per i quali saranno messi in campo migliaia di uomini, fra poliziotti, carabinieri, finanzieri, militari dell’Esercito, unità antiterrorismo e antisabotaggio che già in queste ore stanno svolgendo bonifiche e attività preventive. Sotto osservazione gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino e la stazione Termini. Gli attacchi in Belgio hanno però dimostrato che bloccare in tempo i kamikaze è impresa molto complicata, e che presidiare obiettivi a rischio e affollati può non essere sufficiente. E allora ecco che diventa sempre più concreta l’idea di installare metal detector nelle stazioni della metropolitana più frequentate. Un incubo per un sistema di trasporto pubblico che a Roma è già al collasso.
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