Danni alle colture in Umbria per la fauna selvatica: audizione in Commissione

Tra i presenti anche l'assessore regionale, Roberto Morroni: ribadita la gravità della situazione delle aziende del settore per via dei gravi problemi generati dai cinghiali e non solo

Un incontro organizzato con l’obiettivo di chiarire aspetti piuttosto importanti. A Palazzo Cesaroni si è svolta l’audizione per fare luce sulla richiesta di integrazione dei fondi per il risarcimento dei danni causati alle colture dalla fauna selvatica.

Tra i presenti anche l’assessore regionale, Roberto Morroni, e i rappresentanti degli Ambiti Territoriali di Caccia, delle associazioni venatorie e degli agricoltori. Proprio questi ultimi hanno ribadito la gravità della situazione delle aziende del settore per via dei problemi generati dai cinghiali e non solo.

Chiesti sia un censimento delle colture regionali, per studiare la criticità, sia un’armonizzazione dei calendari venatori delle Regioni vicine in modo da rendere più efficaci le strategie di contenimento nelle aree di confine.

Morroni ha esposto la posizione della Giunta sulla questione dei fondi per il risarcimento, spiegando che le quote andranno integrate da parte dei cacciatori, così come previsto dal regolamento regionale. Dal canto suo, la Regione modificherà la ripartizione dei fondi agli Atc incrementando dal 52 al 54% la quota dei fondi incassati in base alla legge del 1994 che viene destinata agli Ambiti stessi.

Nel 2021 dovrebbero essere attivati 2 tavoli tecnici: il 1° sarà dedicato ai criteri di ripartizione del 54% delle risorse, il 2° riguarderà invece l’applicazione del comma del regolamento che prevede di ricavare fondi dalla vendita della selvaggina delle battute di contenimento per poi finanziare i risarcimenti agli agricoltori.

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