Strage di Bologna: quando il tempo si fermò una mattina alle 10.25

39 anni di dubbi, ricordi e una domanda ancora senza risposta: chi?

Sembrava una mattina come tante, ma il tempo, in quel 2 agosto del 1980, per un attimo si fermò. Ed in parte è rimasto fermo ad un istante prima dell’esplosione che dilanierà la stazione ferroviaria di Bologna di lì ad un battito di ciglia, uccidendo 85 persone e ferendone altre 200.

39 anni, e ancora nessun mandante. Il Ministro della Giustizia Bonafede ha chiarito come l’impegno non sia solo quella di «portare la vicinanza dello Stato ai familiari delle vittime della strage di Bologna ma anche, per la prima volta, quello serio a lavorare con loro per la realizzazione di tutte le loro richieste, della digitalizzazione degli atti e la desecretazione affinché anche momenti più bui nella storia di questo Paese possono essere conosciuti e conservati nella memoria». E’ nato anche un gruppo interparlamentare  di Fdl, Lega, FI e M5s per chiedere una commissione bicamerale di inchiesta su dinamiche e connessioni del terrorismo interno e internazionale con la strage di Bologna del 2 agosto 1980.

Sepolti da un velo di Maya fatto di concussione e giochi di potere, interessi e legami insospettabili, i mandanti restano al sicuro. «Le istituzioni, grazie all’opera meritoria dei suoi uomini, sono riuscite a definire una verità giudiziaria, giungendo alla condanna degli esecutori e portando alla luce la matrice neofascista dei terroristi. L’impegno profuso non è riuscito, tuttavia, a eliminare le zone d’ombra che persistono sugli ideatori dell’attentato. È una verità che dovrà essere interamente conquistata, per rendere completa l’affermazione della giustizia, ha infatti ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando il triste anniversario. Che ogni anno si ripete nel tempo, mentre l’orologio della Stazione di Bologna, come quello nel Museo della Bomba Atomica a Nagasaki, resta immutabile nella sua immobilità. Monito per i posteri di come, quasi sempre, in un modo o nell’altro, a pagare per i peccati degli altri restano in terra gli innocenti.

 

 

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