Luciano De Crescenzo, allestita in Campidoglio la camera ardente: in sede anche Renzo Arbore e Mara Venier

A poche ore dal suo decesso e in attesa dei funerali previsti a Napoli, la Protomoteca permette a chiunque di portare un saluto al compianto artista: la figlia Paola preferisce non rilasciare dichiarazioni

Dolore, tristezza, commozione. Sono questi i sentimenti che scandiscono la lunga giornata organizzata in Campidoglio: a poche ore dal suo decesso e in attesa dei funerali previsti a Napoli, la Protomoteca permette a chiunque di portare un saluto al compianto Luciano De Crescenzo. Qui viene allestita la camera ardente, dove oltre alla stampa, ai comuni cittadini e alle figure istituzionali non mancano ovviamente i familiari di De Crescenzo.

Sono tutti seduti alla sua destra. Riflettono, ricordano, provano a farsi forza, magari azzardando un sorriso. Nessuno, però, se la sente di parlare. Nemmeno Paola, la figlia del filosofo e scrittore campano, deceduto all’età di 90 anni al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, dove era ricoverato da settimane.

Il vice sindaco Luca Bergamo e il sociologo Domenico De Masi, grande amico di De Crescenzo, ricevono Renzo Arbore e Marisa Laurito (in 2^ battuta arrivano pure Mara Venier e il Sindaco).

Lo strazio è evidente, c’è la consapevolezza di aver perso un autentico riferimento, un amico, un uomo coerente, un personaggio unico nell’ambito della cultura italiana. Mancherà tanto, mancherà a tutti.

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