Rifiuti, Ama non fa sconti sulla Tari: l’azienda teme le future class action

Poiché è prevista un'ondata di ricorsi contro l'operato dell'azienda, viene annunciata l'istituzione di un pool di avvocati incaricati di respingere la massiccia corsa al rimborso: la squadra in questione vedrà agire tutti i legali interni che saranno coordinati da Mario Cicala, magistrato ordinario dal 1967 al 2015

Niente sconti sulla Tari e una task force legale per difendersi dalle già annunciate class action. In seguito all’ennesima emergenza rifiuti registrata nella Capitale, i vertici di Ama annunciano le prossime strategie.

Per quanto la mancata raccolta della spazzatura abbia creato enormi disagi a cittadini e turisti, la municipalizzata non ha intenzione di alleggerire, o addirittura rimuovere, la tanto discussa tassa. Poiché è prevista un’ondata di ricorsi contro l’operato dell’azienda, Ama stessa annuncia l’istituzione di un pool di avvocati incaricati di respingere, colpo su colpo, la massiccia corsa al rimborso. La squadra in questione vedrà agire tutti i legali interni che saranno coordinati da Mario Cicala, magistrato ordinario dal 1967 al 2015, già presidente titolare della Sezione tributaria della Corte di Cassazione.

Mentre i dirigenti di Ama si ritengono soddisfatti per la creazione di una simile barriera difensiva, va ricordato che chi sta preparando le carte necessarie da portare davanti alla Commissione provinciale tributaria si appoggia di fatto al Decreto Legislativo 507/1993.

I consiglieri capitolini di Fratelli d’Italia hanno affrontato il tema con una proposta di delibera rivolta al Sindaco per chiedere la sospensione della Tari nel periodo in cui si sono verificati i maggiori disservizi. Chi si auspica buon senso al fine di appoggiare la richiesta è la presidente, Giorgia Meloni.

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