“Sport e Scuola, Ambiente e Sicurezza: Via l’Amianto!”

L'Osservatorio Nazionale Amianto insieme al Comitato Nazionale Italiano Fair Play per analizzare lo stato di salute degli impianti sportivi contaminati dall'amianto e affrettare i tempi di bonifica e riqualificazione degli spazi
2400 scuole, 1000 biblioteche, 250 ospedali e numerosi impianti sportivi realizzati prima dell’entrata in vigore del divieto di utilizzo di amianto (datato 1 aprile 1993). Stiamo parlando delle strutture censite in Italia in cui adulti e bambini respirano ancora polveri d’amianto. Si tratta di una vera e propria emergenza nazionale: solo nel Lazio  si registrano 64 tonnellate di amianto compatto e 150 kg di amianto friabile. Non vanno poi dimenticate due ingombranti strutture altamente pericolose, quella dell’ex Velodromo Olimpico e il centro Giulio Onesti.
A pochi centimetri dai banchi di scuola e all’interno degli impianti sportivi i giovanissimi giocano in spazi con pavimenti e soffitti contenenti fibre della sostanza potenzialmente mortale. Il contagio, infatti, genera gravi patologie, prima fra tutte il tumore polmonare. La preoccupazione delle conseguenze che l’impatto con il materiale ha sulle persone, ha sollecitato l’Osservatorio Nazionale Amianto, insieme al Comitato Nazionale Italiano Fair Play, a promuovere l’incontro “Sport e Scuola, Ambiente e Sicurezza: Via L’Amianto!”, con l’obiettivo di analizzare lo stato di salute degli impianti sportivi contaminati e affrettare i tempi di bonifica e riqualificazione degli spazi.
Mettere al sicuro i cittadini dal contagio è una priorità per il Coni che a tal proposito lancia il progetto “1000 cantieri per lo sport”, nel tentativo di mettere a norma gli impianti dopo anni di mancati controlli e abusivismo edilizio.
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