Elezioni europee: vincono Lega e PD, 5stelle a picco

Crollano i numeri dei pentastellati a favore del partito di Salvini e del Partito Democratico, primo a Roma

Il risultato è netto, chiaro. Il cambiamento ha perso in favore di un ritorno al classico bipolarismo italiano. per i 5stelle queste elezioni europee sono state Una doccia fredda come il meteo che le ha accompagnate. Crollano i pentastellati, sia a Roma e nel Lazio, dove si fermano al 17,58% che a livello nazionale dove prendono ancora meno, circa il 17%, per la prima volta sotto la soglia del 20.
E se la Lega di Matteo Salvini si conferma il partito più forte in italia con il 33,6%, tra i due litiganti a vincere questa volta è il rinato Partito Democratico, che arriva secondo a livello nazionale con il 23,5% ma si attesta primo partito tra romani e laziali con il 31,62%, la cui affluenza alle urne è stata quasi del 50%.

Se si diceva che queste europee sarebbero state una specie di referendum sullo stato di salute dei grillini nella capitale, per la Raggi la strada è ancora più in salita. Roma non ha perdonato infatti le troppe bufere e polemiche seguite da dimissioni e inchieste che hanno circondato l’operato del Movimento5stelle in diverse occasioni e su diversi temi, dallo Stadio della Roma alla gestione rifiuti passando per i trasporti, confermando con questo voto la crisi dei pentastellati, che parte dal cuore pulsante del centro politico del Paese. Ma tra chi non ha votato e chi ha ridato fiducia al centro destra, a confermarsi vero vincitore dopo il trionfo nel 2014 di Matteo Renzi è un altro Matteo, ma dalle posizioni decisamente diverse. Salvini piace in particolare nella periferia est di Roma, dove la Lega supera il 30%, ma anche nei municipi I, II e VIII dove sfiora il 20%.

A guidare la classifica romana da sotto il podio sono i sempre più numerosi Fratelli D’Italia di Giorgia Meloni che guadagnano l’8,7% (6,46 a livello nzionale), mentre Forza Italia continua a perdere fedelissimi e cala al 5,57% e dimezza gli elettori sul territorio nazionale. Se presa insieme, però, la maggioranza di centro destra a Roma sfiorerebbe il 40%. Paga infatti la disunità il centro destra, mentre il risultato a sinistra è giunto anche per la scelta della lista unitaria.

E se in europa i sovranisti e nazionalisti hanno di fatto perso, ora per l’Italia si apre un difficile scenario, con i vicepremier più lontani che mai, il potere di negoziazione dei 5stelle pesantemente ridotto e Salvini che vola in solitaria verso la leadership del Paese.

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