Stretta sui rifiuti, Virginia Raggi chiede al prefetto i militari davanti ai siti di smaltimento

La proposta illustrata dal Sindaco alla Basilone in occasione di un vertice interistituzionale convocato in Prefettura proprio dal 1° cittadino della Capitale

Aumentare la vigilanza in prossimità dei siti in cui si smaltisce l’immondizia perché ritenuti luoghi strategici. Ecco la richiesta avanzata da Virginia Raggi al prefetto di Roma, Paola Basilone, in seguito ai 2 incendi registrati da dicembre a oggi rispettivamente all’interno del Tmb Salario e di quello, di proprietà dell’Ama, di Rocca Cencia.

Alla luce della crisi economica della municipalizzata, e della difficoltà evidente da parte dei netturbini a svuotare i cassonetti sparsi in città, Palazzo Senatorio non può più accettare altri incidenti simili. Da qui la proposta illustrata dal Sindaco alla Basilone in occasione di un vertice interistituzionale convocato in Prefettura dal 1° cittadino con l’obiettivo di attuare una stretta sui rifiuti che, in pratica, vorrebbe dire sorvegliare gli impianti incaricati di gestire e smaltire la spazzatura prodotta dai romani.

A quanto pare Raggi starebbe insistendo per disporre a breve dei militari dell’Esercito, già chiamati non solo a monitorare siti sensibili come le stazioni della metropolitana, ma anche a scongiurare il rischio di roghi tossici presso i campi rom della Città Eterna. Confermato come siano già partite dal Campidoglio lettere specifiche indirizzate agli attuali ministri dell’Ambiente, della Difesa, dell’Interno e dell’Economia.

Intanto Raggi avrebbe discusso con il Prefetto riguardo la possibile chiusura per almeno 3 mesi, causa lavori di manutenzione straordinaria, dei 2 impianti romani di trattamento meccanico biologico di proprietà di Colàri. «Ci sono approfondimenti in corso», avrebbe rivelato Raggi.

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