Al palladium in scena “Grotesk. RIDERE RENDE LIBERI”

Un one-man show interpretato da Bruno Maccallini riporta sul palco i grandi artisti del kabarett berlinese degli anni venti

“Se non possiamo ridere di Hitler di tanto in tanto, allora vuol dire che la nostra condizione è peggiore di quella che crediamo. Ridere fa bene, persino della morte.”

La pensava così Charlie Chaplin. E la pensavano così anche i comici e i cabarettisti che resero celebre il cabaret berlinese degli anni Venti-Trenta, la cui comicità torna in scena al Teatro Palladium grazie allo spettacolo “Grotesk! Ridere rende liberi”.

Ispirato al saggio “Ridere rende liberi. Comici nei campi nazisti” di Antonella Ottai, co-autrice della piece, lo spettacolo – in replica dal 28 febbraio al 3 marzo 2019 – vede Bruno Maccallini interprete di un one man show che ripercorre la magia dei primi anni venti in una Repubblica di Weimar acora inconscia di essere sull’orlo del nazismo.

Accompagnato da un ensamble di musicisti e collaboratori di spicco, Maccallini, con lo humor pungente e ribelle del kabarett berlinese, da – con la sola forza del suo volto e della sua interpretazione – voce e corpo ai tanti artisti e comici dell’epoca di Weimar che, per una stella cucita addosso, si videro spalancate le porte dei campi di concentramento.

Attraverso il nostro protagonista, nei 90 minuti in scena, possiamo vedere con i nostri occhi quanto labile sia il confine da finzione e verità: ciò che accadeva in scena era vero ma recitato, mente fuori il mondo dimenticava la verità a favore della pazzia e dell’orrore. Che quelle risate le ha potute nascondere, sotterrare, ma non soffocare.

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