La mano robotica del futuro Made in Italy

Dal frutto di una ricerca decennale di diversi gruppi e centri di eccellenza, una nuova era delle protesi ha inizio

Non solo riuscire a simulare le funsioni di una mano biologica, ma sentire quel pezzo di metallo, silicone e connessioni elettriche la nostra vera nuova mano. Dalla richerca decennale del Campus biomedico in collaborazione con il centro protesi INAIL, la scuola superiore di Sant’anna di pisa all’università cattolica e ad altri partner europei ed esteri, l’era della biomedicina compie un salto in avanti, presentando la prima protesi capace di sentire le sensazioni come una mano in carne ed ossa. la ricerca, ha meritato due pubblicazioni sulla prestigiosa rivista Science Robotics, dimostrando come l’italia sia tra i primi Paesi in fatto di potenzialità in ricerca & sviluppo

Presente anche il Ministro della Salute Giulia Grillo, a cui sono state rivolte alcune critiche sulla riforma (in atto ma ancora insufficiente) del nomenclatore delle protesi, che ha specificato come i fondi per R&S siano stati aumentati dall’ultima manovra.

Nonostante gli sforzi profusi, l’Italia continua a guadagnarsi un posto di poco vanto nella classifica per investimenti in ricerca e sviluppo, indirizzando solo l’1,3% del proprio PIL (sotto della media dei paesi dell’Ocse e dell’Ue ) a questo settore strategico.

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