AST L’INCONTRO AL MISE NON CONVINCE I SINDACATI: “VOGLIAMO UN PIANO INDUSTRIALE DETTAGLIATO”

Dopo l’incontro al Mise, i sindacati di Ast, non sono convinti : all’azienda, per il futuro, chiedono, un piano industriale dettagliato e non delle semplici linee guida.

Nel pomeriggio di mercoledì , nella sede del ministero dello Sviluppo economico, si è tenuto un’incontro per discutere del piano industriale dell’Ast, dopo che l’accordo sottoscritto nel 2014 è scaduto il 3 dicembre scorso.

Al summit erano presenti il vicecapo di gabinetto del ministero, Sorial, il management di Acciai speciali Terni, guidato dall’amministratore delegato Burelli, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di Fim, Fiom e Uilm, le istituzioni locali, con il sindaco di Terni, Latini, e la Regione Umbria.

“Le linee guida illustrate dall’azienda – hanno dichiarato Rosario Rappa, segretario nazionale, e Mirco Rota, coordinatore nazionale della siderurgia per la Fiom – riguardanti occupazione, produzione e investimenti non ci hanno convinto. Sia perché si riducono i volumi da produrre rispetto al vecchio piano, sia perché si riduce l’occupazione, con 68 esuberi tra i diretti e i 136 interinali, e sia perché non c’è chiarezza per quanto riguarda la qualità e l’efficacia degli investimenti.”

“È stato convenuto un incontro in sede ministeriale, che dovrebbe essere calendarizzato nella prima metà di marzo, nel quale – aggiungono i sindacati -e  l’azienda si è impegnata a produrre un piano industriale dettagliato.”

L’Ad di Ast, Burelli ha spiegato la difficile situazione creatasi nel mercato europeo dell’acciaio inox a partire da maggio 2018 a causa degli effetti della guerra commerciale tra USA E Cina e della conseguente invasione di prodotti asiatici a basso costo. Questo ha determinato un forte calo dei prezzi e dei volumi degli ordini, che si sta riflettendo negativamente sui volumi produttivi nel primo semestre dell’anno fiscale in corso.

L’azienda ha quindi proposto alle organizzazioni sindacali la discussione di un piano industriale ponte per gli esercizi fiscali 2018/19 e 2019/20 che tra le altre cose prevede volumi produttivi pari alla media dei volumi dei quattro anni precedenti, vale a dire 940mila tonnellate di acciaio liquido annui, investimenti pari a 57ml eur nel biennio, di cui 20ml in misure di tutela ambientale , obiettivo di organici a fine biennio pari a 2.300 dipendenti sociali, flessibilità nell’impiego della forza lavoro, per rispondere alle mutevoli esigenze dei mercati

“Per evitare di trovarci davanti a situazioni sgradevoli – concludono Rappa e Rota della Fiom -abbiamo chiesto al governo, che ha dichiarato di ritenere strategica l’azienda e la sua produzione di acciaio inox, di seguire direttamente la trattativa e all’azienda di non prendere iniziative unilaterali fino al prossimo incontro.”

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