Crisi Ama. Scontro aperto con il Campidoglio

preoccupati i lavoratori della municipalizzata su cui aleggia lo spettro del concordato

Che fine farà Ama? Se lo chiedono con sempre maggiore insistenza i romani che ogni giorno passano davanti ai cassonetti stracolmi e i lavoratori della municipalizzata su cui aleggia lo spettro del concordato. D’altronde se l’amministrazione Raggi ha scelto quel percorso per Atac perché non dovrebbe sceglierlo anche per Ama? E in Campidoglio non si riesce a trovare la quadra. Motivo del contendere i 18 milioni che la municipalizzata vorrebbe riconosciuti dal Campidoglio che sul punto fa orecchie da mercante. Dopo le dimissioni dell’assessora Montanari, dovute all’ennesima bocciatura del bilancio 2017, è seguito il serrate le righe del Campidoglio. Nessun pericolo per azienda e lavoratori è il mantra dell’amministrazione. Ma che un pericolo crack ci sia e bello grosso lo sostengono le opposizioni che lamentano non soltanto la scelta di vertici che definiscono non all’altezza ma soprattutto la mancanza di un piano di investimenti per la municipalizzata. A questo punto sembra che la resa dei conti tra Campidoglio e Ama sia inevitabile, non resta che sperare che il vincitore di questo braccio di ferro sul bilancio sappia imporre una direzione al futuro di un servizio di raccolta dei rifiuti che in città ha toccato dei livelli di inefficienza mai visti prima.

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