Il ministro Costa incontra i comitati del parco di Centocelle

I membri del comitato Pac Libero denunciano come da novembre ad oggi nulla sia cambiato e il parco inquinato non sia stato mai realmente chiuso

Il Parco Archeologico di Centocelle deve essere bonificato e restituito ai cittadini che da anni si battono per poterne godere. Il canalone Mussolini con tanto di spazzatura sotterrata ai tempi dello sgombero dell’insediamento Casilino 900, che ha dato vita ai roghi tossici, è talmente inquinato da avere portato alla chiusura del Parco lo scorso novembre. Chiusura scritta solo sulla carta, denunciano i membri del comitato Pac Libero, infatti solo alcune aree sono state recintate e si può entrare in un parco che contiene livelli di tallio e piombo oltre ogni limite. Da bonificare qui ci sono: acqua, suolo e rifiuti interrati. Ma da novembre a oggi nulla si è mosso. A sostenere la necessità della bonifica è anche il ministro Costa che ha ricevuto una delegazione di associazioni e cittadini proprio su questo tema. La competenza però, sottolinea il ministero, spetta a Roma Capitale. La partita sul futuro del parco si giocherà quindi a Palazzo Senatorio dove una seduta del consiglio, di cui non si conosce ancora la data, sarà dedicata al Parco di Centocelle. I cittadini si augurano che in quella sede emerga un piano di intervento per impiegare i 500mila euro già stanziati dal Campidoglio per la bonifica oltre ad un piano organico capace di valorizzare il patrimonio archeologico custodito dal parco.

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