Operazione “Freedom”. 4 braccianti schiavizzati da caporale a Valmontone

Arrestato un cittadino bengalese di 46 anni accusato di avere reclutato i suoi conterranei per sfruttarli

Un altro caso di caporalato scoperto nelle campagne laziali. L’hanno chiamata operazione “Freedom”ovvero libertà, l’operazione che ha permesso ai carabinieri della Compagnia di Colleferro, con la collaborazione del Comando carabinieri per la Tutela del lavoro di Roma, di liberare quattro braccianti. Si tratta dei lavoratori connazionali di un cittadino bengalese di 46 anni accusato di avere reclutato i suoi conterranei per sfruttarli. L’uomo era già stato accusato del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Le indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Velletri, hanno permesso di appurare come il caporale originario del Bangladesh avesse arruolato quattro uomini di età compresa tra i 24 ed i 51 anni, tutti in regola con il permesso di soggiorno e incensurati e li avesse costretti a lavorare in un terreno agricolo in condizioni di sfruttamento accettate dai quattro a causa dello stato di bisogno in cui versavano. Inumane le condizioni di vita dei braccianti. I carabinieri di Valmontone hanno accertato come su di un terreno di 25mila mq sorgessero due capannoni privi di acqua corrente, luce elettrica e pavimentazione dove i lavoratori venivano fatti alloggiare. Il caporale pagava in nero i braccianti con una cifra di gran lunga inferiore al minimo consentito per legge. Sequestrati all’uomo conti correnti per un valore di 73.500 euro. Adesso il caporale si trova a disposizione dell’Autorità giudiziaria nel carcere di Velletri.

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