Rifiuti,trasporti e sicurezza. I nodi da risolvere nel 2019 per Roma

per Virginia Raggi sono i problemi irrisolti scoppiati nel 2018 a costituire in questo inizio d'anno delle emergenze non prorogabili

I nodi, come si dice, prima o poi vengono al pettine. E per Virginia Raggi sono i problemi irrisolti scoppiati nel 2018 a costituire in questo inizio d’anno delle emergenze non prorogabili. Il più sentito in città è il problema dei rifiuti. Basta fare un giro per l’Urbe per assistere al triste spettacolo dei rifiuti lasciati per terra perché i cassonetti sono già colmi. Dopo l’incendio del Tmb l’emergenza ha spinto il Campidoglio a depositare in Regione la mappa aggiornata con le aree idonee a ospitare delle discariche. “Too little too late”, troppo poco e troppo tardi, direbbero gli inglesi. Infatti nei prossimi mesi la città dovrà trovare nuovi impianti fuori o dentro la Regione, disposti a processare la spazzatura prodotta dai romani. Mentre, come denuncia il minisindaco del III municipio, il Tmb Salario è stato abbandonato alla sua sorte con 2 mila tonnellate di spazzatura lasciata a marcire al suo interno. L’altra emergenza capace di mettere a dura prova il sistema nervoso dei romani è la cronica inefficienza dei servizi di trasporto pubblico. Se è appena arrivato l’ok dei creditori alla proposta di concordato del Campidoglio, difficilmente i 227 nuovi autobus in arrivo nel 2019 riusciranno a migliorare sensibilmente i tempi d’attesa sulle banchine. Mentre i 425 milioni in arrivo per le metropolitane A e B sono destinati a fare effetto sì, ma non prima della fine dell’anno in corso. Nel frattempo bisognerà tirare a campare. Chiude il triste podio delle emergenze in città, il nodo sicurezza. Sebbene i numeri forniti dalla Questura raccontino di un calo del numero di delitti commessi in città, persistono delle situazioni intollerabili. Sparatorie in pieno giorno come quella avvenuta da poco davanti un silo della Magliana, il ritorno del consumo di eroina che crea dei buchi neri in pieno centro come quello in cui è stata risucchiata Desirée Mariottini, l’esistenza di quartieri in cui dopo il tramonto scatta il coprifuoco autoimpostosi da cittadini che non si sentono sicuri, pesano sul bilancio della capitale d’Italia. All’amministrazione scelta dai romani il compito di risolvere queste emergenze.

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