Mattatoio di Roma, il cinese Lu Song presenta i suoi “Interni romani”

Il taglio generale della mostra accolta all'interno del Padiglione 9A dell'ex Macro Testaccio unisce la tradizione e la contemporaneità, il passato e il presente

Appena 36 anni sulle spalle e un’indubbia prolificità che si avvale di tecnica così come di ispirazione. Lu Song, artista cinese già protagonista di numerose personali allestite a Hong Kong, Berlino e Sidney, porta nella Capitale parte delle sue creazioni che vanno a comporre la mostra intitolata “Interni romani”, visitabile al Mattatoio di Roma fino al 6 gennaio. Ludovico Pratesi cura l’esposizione in cui spiccano tele piuttosto grandi, nella maggior parte dei casi caratterizzate dal recupero di tematiche presenti nella pittura romantica tedesca.

Al di là dei dipinti in cui emergono i rimandi alla Capitale, tramite elementi abbastanza ricorrenti, il taglio generale della mostra accolta all’interno del Padiglione 9A dell’ex Macro Testaccio unisce la tradizione e la contemporaneità, il passato e il presente.

Un numero non ingente di lavori che si integrano al meglio con gli ambienti grandi e tipicamente industriali del Mattatoio. Una mostra basata sull’essenzialità, senza eccessivi orpelli. A dominare la scena i colori, i soggetti e i paesaggi surreali, fantastici, evocati da Lu Song.

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