Centri commerciali chiusi di domenica, una proposta che continua a dividere. Luigi Di Maio, vice premier del Governo, è sicuro del fatto che entro fine anno verrà approvata una legge destinata a limitare notevolmente le aperture dei negozi non solo in occasione dei festivi, ma anche nei weekend.
Se gli altri partiti puntano il dito contro un’iniziativa del genere, su tutti il Pd e la Lega, l’assessore capitolino al Turismo, Carlo Cafarotti, si dice pronto a chiedere delle precise deroghe. «Qui a Roma – afferma il successore di Adriano Meloni – gli stili di vita e i consumi sono da grande città, perciò faremo richieste al governo. Alcune aperture devono essere garantite».
La sensazione è che la disputa andrà avanti a lungo. Intanto è utile capire come viene gestita in Europa tale situazione. Escludendo Francia, Germania e Grecia, dove sono in vigore leggi ferree, nella maggior parte dei Paesi continentali si osserva una liberalizzazione piuttosto ampia. Dalla Bulgaria alla Croazia, dall’Irlanda alla Polonia, senza dimenticare Finlandia, Portogallo e Romania: in queste nazioni le restrizioni sono pressoché inesistenti.
Matteo Renzi insinua che un’idea come quella che hanno in testa i grillini comporterebbe la perdita di numerosi posti di lavoro, il Carroccio chiede invece di sorvolare in quelle località in cui il turismo funziona. Ad oggi permangono tanti dubbi da ogni punto di vista.