Turismo: in Umbria si conferma ‘decisa’ ripresa

Verso risultati pre-terremoto secondo Federalberghi

PERUGIA – Dai dati di giugno arriva la conferma che il turismo in Umbria è in “decisa ripresa” e progressivo allineamento ai “buoni” risultati del 2016, nei mesi precedenti il terremoto. Emerge da un’indagine di Federalberghi Confcommercio tra un campione ritenuto significativo di strutture ricettive. I dati – ha spiegato l’organizzazione – evidenziano il “consolidarsi di un trend incoraggiante”, il confronto 2018-2017 riferito ai mesi di maggio e giugno è “positivo” per il 50% degli intervistati, stabile per il 23%, negativo per il 22%. Anche il tasso di occupazione medio nei due mesi è considerato confortante: per metà del campione è stato superiore al 50%, per un 10% superiore al 75%, per il 35% tra il 25 e il 49%, appena il 5% ha avuto un tasso di occupazione inferiore al 25%. Secondo Feralberghi, “più significativo ancora” è il confronto con il 2016, con oltre il 54% delle strutture che ha registrato un aumento del tasso di occupazione tra il 10% e il 49% rispetto al periodo pre-terremoto. Tra i turisti italiani, che sono la grande maggioranza, metà circa proviene dal Lazio (52,5%), seguito da Lombardia (17,5%) e Campania (15%). Tra gli stranieri, dominano gli Stati Uniti (30%), poi Germania (15%) e Regno Unito (10%). “Il trend favorevole è un elemento confortante, ma dobbiamo e possiamo fare meglio”, ha sottolineato il presidente di Federalberghi Umbria Vincenzo Bianconi. “Il prodotto Umbria – ha aggiunto – ha le potenzialità per raggiungere questi standard. Vanno però fatti ulteriori investimenti per migliorare l’offerta rivolta alle famiglie, il target più interessante per la nostra regione. Le strutture ricettive sono pronte ad investire, ma vogliono la garanzia di essere tutelate da fenomeni distorsivi del mercato, come l’abusivismo e la concorrenza sleale”.

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