“La Passione vivente di nostro Signore Gesù Cristo”, ad Aprilia il quinto atto dello show

Francesco Vuturo dirige una messa in scena della durata di circa 2 ore: un progetto complesso e ambizioso che può contare sull'entusiasmo di numerosi attori non professionisti ben lieti di recitare in costume facendo rivivere la Storia per antonomasia

Una grande piazza messa a disposizione, diversi palchi e postazioni allestite sotto un limpido cielo primaverile. E poi oltre 100 volontari presenti, chiamati a dividersi tra ruoli secondari e non, senza contare le migliaia di persone incuriosite da uno show che ogni anno comporta almeno 7 mesi di preparazione. Questi i numeri principali che caratterizzano “La Passione vivente di nostro Signore Gesù Cristo”, evento proposto per il quinto anno di fila ad Aprilia grazie al sostegno e al contributo economico del Comune laziale.

Francesco Vuturo dirige una messa in scena della durata di circa 2 ore. Un progetto complesso e ambizioso che può contare sull’entusiasmo di numerosi attori non professionisti ben lieti di recitare in costume facendo rivivere la Storia per antonomasia. Quella che comprende momenti simbolici e struggenti come l’arresto di Gesù, il suo processo, l’impiccagione di Guida, le torture e la Crocifissione.

Un appuntamento che ad Aprilia si può ormai considerare un classico. Oltre al coordinamento organizzativo di Mina Modugno e alla partecipazione di Alfredo Paolo Peroso, da segnalare l’esibizione live di Michela Sburlati, soprano di fama internazionale: il pianista Riccardo Toffoli e il violinista Claudio Di Lelio la accompagnano nel corso della performance che accentua la profondità della scena della Crocifissione.

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