La Capitale d’Italia messa in ginocchio da Burian. L’attesa ondata di gelo proveniente dall’Europa dell’Est manda letteralmente in tilt la Città Eterna, travolta prima dalla neve caduta domenica notte e poi messa in crisi da un abbassamento vertiginoso delle temperature, il che vuol dire presenza costante di lastre di ghiaccio lì dove non si è provveduto a spargere il sale o, peggio ancora, a rimuovere la neve accumulata (danneggiate in tal senso le periferie).
Il Comune dispone per il secondo giorno di fila la chiusura delle scuole, scelta non del tutto condivisa da genitori e presidi: questi ultimi non concordano infatti con il blocco della didattica che, in caso di ulteriori precipitazioni, rischierebbe di essere ripristinata dopo il 4 marzo. Ad abbassare la saracinesca pure molti negozi, se non altro per l’impossibilità, da parte dei titolari stessi, di giungere sul posto di lavoro.
Se lungo diverse strade è ricorrente il rischio di slittare con le automobili, anche chi si muove con i treni deve fare i conti con disagi e cancellazioni. Corse ridotte all’osso specialmente per quanto riguarda la tratta Roma-Viterbo, con i vagoni diretti verso la Capitale costretti a fermare a Tiburtina e perciò stracolmi: presso la Stazione Termini regna infatti il delirio. Più agevoli invece gli spostamenti attraverso la metropolitana.