Atac scopre altri 100 milioni di crediti non esigibili

Adesso il nuovo buco costringe i tecnici del comune a rivedere al ribasso le percentuali da restituire ai creditori

Un buco senza fine. Appare così lo stato del debito di Atac. In Campidoglio è iniziato il rush finale per l’approvazione del piano economico finanziario da 1,4 milioni di euro. Questo documento sarà allegato al piano industriale e alla delibera che ha prorogato l’affidamneto in house alla municipalizzata fino al 2021. Il tutto andrà fatto entro il 26 gennaio, data in cui il tribunale fallimentare si esprimerà con un verdetto definitivo sulla proposta di concordato presentata da Roma Capitale. Ma l’ennesimo nodo è venuto al pettine, infatti si è scoperto che 100 milioni di euro di crediti che Atac riteneva di poter riscuotere, invece non sono esigibili. Un nuovo dato che cambia l’ammontare del rimborso che i creditori riceverebbero se il concordato andasse in porto. La stima fatta finora da palazzo Senatorio prevedeva un rimborso del 33% del debito in denaro e di un ulteriore 32% del valore del debito in azioni. Adesso il nuovo buco costringe i tecnici del comune a riprendere in mano il pallottoliere per rivedere queste percentuali al ribasso. Protestano le opposizioni che lamentano di non poter conoscere i numeri del piano ad una settimana dal termine ultimo per la presentazione. Mentre vengono rivisti i conti, la convocazione dell’Aula Giulio Cesare slitta a data da destinarsi, lo spazio per il dibattito politico si assottiglia sempre di più, mentre il 26 gennaio si fa ogni giorno più vicino.

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