Arte, al Macro Testaccio le opere di Franca Pisani

Visibile fino al 26 novembre negli ambienti del Padiglione 9B, l'allestimento si sviluppa lungo circa 1.000 metri quadrati attraverso 4 livelli
Un totale di 47 opere tra affreschi, teleri, quadri e istallazioni. C’è tanto materiale da apprezzare all’interno della mostra intitolata “Codice archeologico – Il recupero della bellezza”, accolta al Macro Testaccio. L’artefice di tale articolato progetto è Franca Pisani, artista nata a Grosseto nel 1956 e per la prima volta chiamata ad esporre nella Capitale.
Visibile fino al 26 novembre negli ambienti del Padiglione 9B, l’allestimento si sviluppa lungo circa 1.000 metri quadrati attraverso 4 livelli. Per chi entra, la possibilità di effettuare un viaggio emozionale grazie al quale riscoprire un quartetto di siti archeologici estremamente importanti perché capaci di tracciare la storia comune di numerosi popoli. Bamiyan, Hatra Mosul, Nimrud e Palmira: queste le località evocate attraverso oggetti variegati che testimoniano la duttilità di un personaggio sensibile come Pisani.
A terra un’infinità di pezzi marmorei provenienti dalle cave del Monte Altissimo di Pietrasanta, poggiati sui muri invece dei suggestivi teleri, ampi supporti di lino tipici dell’arte veneziana del Quattrocento e del Cinquecento. Esposizione intesa come percorso da sostenere con calma e nel silenzio più assoluto. Nulla è lasciato al caso, ogni componimento parla di noi e delle nostre antiche radici.
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