Terremoto, false residenze in cambio di contributi: 120 gli indagati

In fase di chiusura le indagini coordinate dal procuratore di Rieti Giuseppe Saieva, per i soggetti coinvolti si ipotizzano truffa e falso

Residenze falsificate per incassare contributi. Sebbene possa apparire assurdo, le cose sono andate proprio così e non in zone qualsiasi. Amatrice e Accumoli sono i centri in cui centinaia di persone avrebbero pensato bene di cambiare la propria residenza dopo il sisma. Altre persone che invece risultavano essere all’anagrafe abitanti di quei comuni, avrebbero evitato di dichiarare che l’effettiva dimora fosse crollata rinunciando in automatico al contributo dello Stato.

Un piano tanto contorto quanto paradossale, venuto alla luce attraverso verifiche capaci di far emergere anomalie esagerate: troppo alto infatti il numero di domande presentate per ottenere soldi, inevitabile l’avvio di accertamenti con l’obiettivo di capire chi, residente ad Amatrice o ad Accumoli, avesse un domicilio a Roma e chi, al contrario, avesse deciso di cambiare casa a ridosso delle scosse per rientrare tra gli aventi diritto.

In fase di chiusura le indagini coordinate dal procuratore di Rieti Giuseppe Saieva. Per i 120 soggetti coinvolti si ipotizzano truffa e falso. Alcuni di loro avrebbero già deciso di restituire la somma intascata, tuttavia la giustizia riconosce la commissione del reato.

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