Federlazio: “Nell’edilizia un posto su tre è saltato tra 2010-2016”

Ad essere più colpite sono le attività che riguardano nuove costruzioni: l'edilizia commerciale perde oltre il 51% mentre il settore delle ristrutturazioni perde il 9,8 %.

60 mila posti di lavoro persi tra il 2012 e il 2016. Sono disarmanti i dati relativi al settore dell’edilizia nel Lazio, un’ecatombe occupazionale che sembra inarrestabile. I numeri sono stati forniti da Federlazio che ha presentato il primo rapporto relativo all’Osservatorio sullo stato di salute dell’edilizia nella regione. Dalle risposte del campione demografico interpellato è emerso un quadro a tinte fosche.
Dal 2012 al 2016, 1196 imprese hanno chiuso l’attività. E se consideriamo il periodo che va dal 2010 al 2016 si registra un meno 32%, un posto di lavoro su tre è saltato.
Ad essere più colpite sono le attività che riguardano nuove costruzioni: l’edilizia commerciale perde oltre il 51% mentre il settore delle ristrutturazioni perde il 9,8 %.
Tra i fattori che più gravano sugli imprenditori ci sono: il rallentamento nelle procedure di aggiudicazione dei bandi pubblici, la riduzione del numero dei bandi di gara e l’aumento dei vincoli burocratici.
Sebbene l’edilizia rappresenti il 15% del mondo imprenditoriale e funga ancora da traino per il sistema produttivo della regione, il settore mostra però degli innegabili segni di sofferenza.
A far registrare il segno più è solo il mercato immobiliare che registra un deciso incremento nelle compravendite.
Troppo poco per sperare che il mercato si riprenda senza un’azione decisa di Stato e autorità locali.

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