Un’organizzazione criminale che gestiva prestiti a usura utilizzando il metodo mafioso. È quanto succedeva nella Capitale prima che i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma intervenissero per sgominare l’associazione nel corso dell’operazione “Luna Nera”.
17 i soggetti che hanno ricevuto un’ordinanza di custodia cautelare per reati di associazione a delinquere, usura, estorsione e riciclaggio.
Le indagini hanno avuto inizio nel 2013 a seguito della denuncia presentata dalla vittima di una serie di estorsioni collegate a prestiti usurai. Dalle prime ricerche era emerso il rapporto illecito tra un noto imprenditore romano e due pluripregiudicati campani, vicini agli ambienti di camorra e ‘ndrangheta.
Decine le vittime accertate. I malcapitati, dopo aver richiesto ingenti prestiti in denaro, erano costretti a corrispondere tassi d’interesse mensili fino al 20%. In caso di inadempimento, subito venivano messe in atto dal gruppo criminale intimidazioni e ritorsioni con ricorso a violenza.
Ad essere coinvolti anche due finanzieri infedeli che hanno approfittato del loro ruolo per accedere senza permesso a banche dati riservate. Ora la giustizia farà il suo corso.