Calciomercato. Roma su Defrel, Lazio che guarda già a giugno

di Filippo Tini

Il vuoto nella voce acquisti di Roma e Lazio. Le due romane non hanno comprato nessuno e il 31 gennaio ci sarà il Gong che sancirà la chiusura di questo mercato di riparazione. In casa giallorossa rimane calda la pista Defrel. L’attaccante del Sassuolo, classe ’91 ha espresso il proprio volere di trasferirsi nella Capitale. Squinzi, patron del club neroverde, non sembra intenzionato a privarsi del proprio numero 11. L’offerta della Roma, prestito a 18 mesi e riscatto a 16 milioni non è ritenuta sufficiente, gli emiliani valutano il ragazzo tra i 20 e i 25 milioni. Sul piano tecnico il calciatore non si discute, in questa stagione ha messo a segno 10 reti in 21 presenze tra campionato e coppe. Dopo la partenza di Iturbe e l’assenza di Salah impegnato in Coppa d’Africa, di certo un giocatore come il francese farebbe comodo a Spalletti. I due club hanno parlato anche di una vecchia conoscenza giallorossa, Lorenzo Pellegrini, 20 anni e titolare nella formazione di Di Francesco. La Roma vorrebbe riportare alla base il giovane già a gennaio, magari inserendolo nell’affare Defrel. Più probabile un suo ritorno nella Capitale a giugno, per una cifra non inferiore ai 10 milioni. In casa Lazio tutto tace in questa sessione di mercato. Tare e staff stanno già preparando i colpi estivi, con tre brasiliani nel mirino. Jonathan Ranato Barbosa, noto meglio come Cafu, è l’identikit ideale per il centrocampo biancocelste. Il ragazzo gioca nel Ludogorets, e piace anche a Leicester, Lione e Porto. Le aquile attualmente avrebbero offerto 6 milioni a fronte dei 10 richiesti dalla squadra bulgara: 8 potrebbe essere il giusto compromesso. Sul fronte rinnovo contrattuale, Luca Biglia non ha ancora firmato e si pensa a un possibile sostituto: Walace del Gremio è un profilo che piace. Costo? 15 milioni, non pochi, Lotito ci sta lavorando per giugno. L’ultimo verdeoro che interessa ai capitolini è Rodrigo Caio, difensore del San paolo che promette bene. Chissà che tra qualche mese in casa Lazio non si inizi a ballare la samba

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