Caso Muraro: indagini per altri 6 mesi, l’assessora interrogata entro Natale

di Cristina Autore

Dureranno altri sei mesi le indagini sull’assessora all’ambiente Paola Muraro. L’ex consulente Ama, ora esponente di spicco della giunta Raggi. La notizia trapela dagli ambienti comunali ma trova conferma direttamente dalla Procura di Roma che le contesta la violazione di reati ambientali, in particolare per la gestione non autorizzata di rifiuti e smaltimento illecito. Accuse gravi per chi oggi gestisce l’Assessorato all’Ambiente di Roma Capitale. La proroga è stata chiesta del pm Alberto Galanti che dovrà verificare e dimostrare la veridicità delle accuse.

La Muraro dovrà rispondere in primis su alcune cifre sospette. Codici messi nero su bianco sui documenti di smaltimento Ama ma che non corrispondevano ai dati reali. L’ex consulente Ama, all’epoca dei fatti contestati, doveva vigilare sul ciclo di smaltimento dei rifiuti urbani, controllarne la quantità e la qualità, soprattutto di quelli trattati e prodotti. Un ruolo di rilievo, dirigenziale per conto della municipalizzarta che l’assessore non avrebbe svolto in piena trasparenza e onestà. Il sospetto della Procura è che i due impianti di Salaria e Rocca Cencia siano stati sottoutilizzati nel tempo, creando cosi le condizioni favorevoli per un’emergenza rifiuti senza precedenti: quella dell’estate scorsa. I numeri relativi ai rifiuti in uscita da Rocca Cencia risulterebbero reali solo per il 20 per cento. Inoltre restano da chiarire i rapporti con il “big” dei rifiuti Manlio Cerroni.  L‘avvocato della Muraro ha smentito di aver ricevuto una notifica di richiesta proroga: “è tutto fango mediatico” – ha concluso il legale.

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