Le somme del Giubileo dei “magna magna”: appalti per 350 milioni di euro

di Cristina Autore

Una rete di criminalità che parte dai padiglioni dell’ospedale San Camillo di Roma e arriva fino alla Regione Lazio. A pochi giorni dalla chiusura ufficiale dell’Anno Santo della Misericordia si tirano le somme del Giubileo speciale indetto da Papa Francesco, purtroppo sporcato da soldi spesi male, appalti truccati, turbative d’asta ed estorisioni.

Sono 350 i milioni di euro di denaro pubblico investiti in lavori, spesso mai fatti. 200 i milioni stanziati dal Governo per finanziare una serie di interventi che vanno dal decoro alla mobilità, dall’accoglienza alla sanità. Poi ancora l’appoggio della Regione con 83,5 milioni di euro per la sanità e 19 per l’ edilizia e le ambulanze; mentre sono stati 31 quelli richiesti al governo come risorse aggiuntive.

Tanti soldi, troppi, che dovevano servire ad esempio per la ristrutturazione degli 11 pronto soccorso dei più importanti ospedali romani tra cui il San Camillo. È proprio nel nosocomio che per richiesta del Gip Flavia Costantini sono state arrestate 10 persone con l’accusa di peculato, corruzione turbativa d’asta e truffa. Avrebbero favorito amici per le gare d’appalto della ristrutturazione di molti padiglioni tra cui la terapia intensiva e a darne riprova sono le intercettazioni.

Ma il San Camillo è solo una goccia in quel grande “vaso mangiasoldi” dove molti hanno messo le mani. Tantissimi i soldi persi in micro interventi di ricostruzione per ridare ordine alla città eterna in vista dell’arrivo dei pellegrini, che però l’hanno invece trovata sporca e disordinata. 500Mila euro sono stati spesi per fabbricare le Carte del Pellegrino con tanto di faccia del Papa in primo piano: tessere a pagamento che avrebbe dovuto essere il lasciapassare per i turisti nel sistema del trasporto pubblico capitolino, ma che invece sono state lasciate chiuse in un magazzino.

Poi ancora i fondi dati ad Ama per il servizio di pulizia e alle ditte per le riparazioni delle strade. Denaro pubblico mai speso cosi male, ora nelle tasche di chissa chi.

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