Metro C, 12 indagati per truffa. Nel mirino della Procura anche gli avvocati del Comune di Roma

Una truffa da 1,8 miliardi di euro. Una cifra gonfiata, fatta di costi extra mai verificati. Uno scandalo che chiama in causa uomini di Roma Metropolitane, dirigenti di Metro...

Una truffa da 1,8 miliardi di euro. Una cifra gonfiata, fatta di costi extra mai verificati. Uno scandalo che chiama in causa uomini di Roma Metropolitane, dirigenti di Metro C, ma anche vertici del Comune di Roma, a partire da Guido Improta, l’ex-assessore alla Mobilità accusato di concorso in truffa aggravata per aver sostenuto, in accordo con Ercole Incalza, funzionario del ministero delle Infrastrutture arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulle grandi opere, l’atto attuativo che dava il via libera al pagamento di 320 milioni di euro da parte del Campidoglio nei confronti del Consorzio Costruttori Metro C. Cifra che oggi l’inchiesta della Procura definisce frutto di una frode, compenso illecito di prestazioni gonfiate, nato da un accordo d’affari illegale tra i vertici dell’azienda pubblica Roma Metropolitane e quelli del Consorzio. Tra le persone ascoltate dagli investigatori, c’è anche l’ex assessore al Bilancio del Campidoglio, Daniela Morgante, che sulla firma dell’atto attuativo aveva espresso all’allora sindaco Ignazio Marino la sua totale contrarietà. Al momento, nell’inchiesta per truffa, coordinata dal pubblico ministero Erminio Amelio, ci sono complessivamente 12 indagati. Già nel 2012 la Corte dei Conti aveva sottolineato in una sua relazione i costi quasi triplicati per l’esecuzione dell’arteria sotterranea. La fotografia definitiva la scattava quattro anni più tardi l’Autorità nazionale anticorruzione. Nel rapporto pubblicato il 2 luglio 2015, l’ente presieduto da Raffaele Cantone certificava che al progetto iniziale erano state apportate 47 varianti e che dopo 7 anni il preventivo era aumentato di 700 milioni. Una storia di disservizi e malaffare che arriva fino a questi caldi giorni di luglio. Giorni in cui tanti si guardano le spalle e attendono l’esito delle indagini.

Categorie
News

Articoli consigliati