Il Teatro Valle occupato e sgomberato di nuovo in mano al Mibact

Da 669 giorni e 669 notti il Teatro Valle è chiuso. Per il restauro non esiste ancora un progetto, i fondi non sono mai arrivati, i lavori non sono...

Da 669 giorni e 669 notti il Teatro Valle è chiuso. Per il restauro non esiste ancora un progetto, i fondi non sono mai arrivati, i lavori non sono cominciati. Con questa spiegazione l’11 giugno un gruppo di attivisti ha tentato di occupare il Teatro Valle, luogo simbolo di Roma più antico spazio artistico della città. Una seconda occupazione dopo quella durata 3 anni, ma questa volta non andata a buon fine. Un paio d’ore e le forze dell’ordine hanno sgomberato il teatro che per tre anni è stato autogestito da un gruppo di artisti con eventi e spettacoli intenti a riprendersi quegli spazi. Qualche scontro e una breve occupazione durata qualche ore il tempo di documentare che quel luogo è tutt’ora abbandonato.
Lo restaureremo l’impegno del Mibact che ha ribadito la sua linea operativa per la definizione dei bandi di gara per l’affidamento dei lavori, intanto l’indomani dello sgombero all’entrata principale è aperta, una ditta di pulizia mette a lucido l’ingresso che ospiterà alcune serate organizzate dal teatro argentina.
Non si respira odore di resistenza o lotta, tutto sembra fermo. A ricordare i ragazzi del Valle occupato, i commercianti della zona che ammettono: si sente la loro assenza.
Il restauro del Teatro Valle costerà 3 milioni di euro, metà finanziati dal Ministero e metà a carico dell’Ente Capitolino. La struttura, trasferita al demanio dello Stato e di Roma Capitale, verrà così restituita alla cittadinanza senza la presenza degli artisti che fino ad oggi lo hanno tenuto in vita in piena autonomia.

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