“Match Off 2.0”: operazione contro la pirateria televisiva

Il blitz della Guardia di Finanza ha portato alla denuncia di cinque persone e al sequestro di cinquanta siti

Niente bandiera con teschio e tibie incrociate: i pirati protagonisti di questa storia non solcano i mari ma la rete. Si chiama Match Off l’operazione della Guardia di Finanza contro la pirateria televisiva che, dopo un’ importante inchiesta coordinata dalla Procura di Roma, ha portato a 5 denunce e al sequestro di 50 siti e 44 server dislocati in Italia e all’estero. L’ indagine ha accertato che venivano offerti contenuti pirata sia in diretta che in streaming on demand senza possederne i diritti. I 50 siti riportavano veri e propri palinsenti organizzati per agevolare agli utenti la selezione del programma preferito al costo irrisorio di 10 euro mensili contro un’offerta commerciale legale di 100 euro. Ad essere dannaggiati dalla pirateria televisiva sono quelle imprese che rispettano le regole e a cui vengono sottratte opportunità e lavoro. Un danno di portata diversa, invece, lo hanno subito quei tifosi che speravano di godersi la finale di Champions League usufruendo di tale servizio: l’operazione, infatti, si è conclusa proprio alla vigilia dell’evento sportivo.

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