Comunali, Roma sotto osservazione dell’Antimafia

Rosy Bindi annuncia gli obiettivi in vista delle elezioni di giugno

La prassi deve ancora essere avviata, ma le intenzioni di andare fino in fondo ci sono tutte. Il presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi ha in mente un piano piuttosto ambizioso, ovvero mettere sotto esame le liste per le elezioni che si terrano a Roma e in altri comuni. Un lavoro di osservazione enorme, volto a seguire le liste in quei comuni sciolti per mafia, o di altri che hanno avuto in passato la commissione d’accesso.

La Bindi si appresta ora a presentare una proposta all’Ufficio di presidenza. Tuttavia la Commissione non sarà in grado di effettuare controlli su tutte le liste amministrative, considerando i circa 1400 comuni pronti ad andare al voto. Di sicuro l’eventuale monitoraggio interesserà i comuni che per situazioni oggettive potrebbe essere a rischio.

Immediata la reazione da parte dei candidati sindaco di Roma, una delle città che forza di cose sarà al centro di controlli costanti. A livello generale il parere è positivo, specialmente nel centrosinistra. Roberto Giachetti del PD annunciò fin da subito la volontà d’inviare alla Commissione nazionale Antimafia l’elenco dei candidati della sua lista, così come di quelle collegate. Favorevole anche il candidato di Sinistra Italiana Stefano Fassina. Alfio Marchini parla di «iniziativa assolutamente opportuna». Se Virginia Raggi non si espone dopo la scomparsa di Casaleggio, Guido Bertolaso sceglie un silenzio differente.

Favorevole Giorgia Meloni, mentre appare perplesso Francesco Storace della Destra. A suo avviso l’iniziativa potrebbe rivelarsi un flop: troppi infatti i candidati da controllare. Critico anche Riccardo Magi dei Radicali, secondo cui non è chiaro quali siano le soluzioni da proporre per avere delle liste “pulite”.

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