Catturati gli evasi da Rebibbia, ecco dove erano nascosti

di Cristina Autore

Non erano all’Estero, in chissà quale campo nomade sperduto, ma ancora in Italia, a Tivoli proprio dove erano stati avvistati l’ultima volta.

È finita la latitanza dei due romeni evasi la notte scorsa dal carcere di Rebibbia. Catalin Ciobanu, il più giovane, 28 anni e una condanna per sequestro di persona e omicidio si è costituto spontaneamente in serata alla stazione dei carabinieri di Tivoli. Mentre Dionescu, 33 anni, in carcere per rapina è stato bloccato, poche ore dopo, a bordo di un furgone nella zona di Tivoli Terme. Alla vista degli agenti ha tentato una breve fuga a piedi ma con scarso successo. Dopo le polemiche scoppiate in questi giorni sulla sicurezza nel penitenziario romano, di certo non poteva sfuggire nuovamente alle Forze dell’Ordine che, per trovarlo, avevano messo su posti di blocco e controlli a tappeto in tutta Italia.

I compagni di cella, considerati pericolosi, erabno evasi da Rebibbia nel pomeriggio di san Valentino riuscendo a superare ben tre sbarramenti del penitenziario capitolino. Segate le sbarre del magazzino dove lavoravano con una rudimentale lima, si erano calati giù lungo una parete di 4 metri con delle lenzuola annodate poi avevano superato una rete elettrosaldata di 7 metri, ritrovandosi su via tiburtina e dandosi alla fuga su un bus di linea. Salti mortali che sono serviti a poco e niente.

Il mio assistito era mortificato e avvilito. Si è costituito perché ha capito di aver sbagliato” – ha spiegato il legale di Ciobanu che è stato portato in ospedale per i traumi subiti durante l’evasione, la frattura di una costola ed escoriazioni alla mano sinistra. Sentendosi braccato, avrebbe trascorso 3 giorni senza bere e mangiare, nascosto in un edificio abbandonato di fronte al carcere di Rebibbia. Solo ieri avrebbe presso un autobus per raggiungere un amico presso un campo rom di Tivoli dove, non trovando solidarietà, ha deciso di costituirsi.

Diverso il ritrovamento di Diaconescu catturato dai Carabinieri del Comando provinciale di Roma ad un posto di blocco. La rocambolesca evasione non gli è bastata a tenersi stretta la libertà durata solo qualche giorno. Ora sono entrambi rinchiusi nel carcere di Regina Coeli, non più a Rebibbia. chissà perchè.

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