Roma e il candidato sindaco: un binomio che continua a dare più di un grattacapo nel centrodestra. Con il secco “no” da parte di Rita Dalla Chiesa, resta ancora ignota la figura che dovrà tentare la scalata al Campidoglio.
Dopo il vertice tra i partiti di martedì sera c’era la sensazione di aver trovato un punto d’incontro, con il nome della Dalla Chiesa caldeggiato soprattutto da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. Poi è arrivata la risposta della diretta interessata, pronta a fare subito un passo indietro.
A questo punto Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia devono rimettersi al tavolo e trovare il bandolo della matassa. Il che non è affatto semplice. Silvio Berlusconi ha le sue idee. La prima scelta resta Guido Bertolaso, il quale ha già ritirato la candidatura, anche se l’ex Premier è convinto di poterlo convincere a prendere di nuovo parte alla corsa. Berlusconi non disdegna neppure Alfio Marchini, il quale non è però ben visto da Fratelli d’Italia, pronto invece a sostenere il Capogruppo alla Camera Fabio Rampelli qualora Forza Italia e Lega decidessero di puntare sull’imprenditore capitolino.
Intanto Matteo Salvini esce allo scoperto e predica chiarezza. Al di là del fatto di non aver condiviso l’ipotesi Dalla Chiesa, preferendo piuttosto figure come Irene Pivetti e Marchini, il Senatur vuole stringere. E allora ecco la richiesta delle primarie: «Di riunioni ne abbiamo fatte abbastanza», ha riferito Salvini. Che ha poi aggiunto: «Se il nome si trova bene, altrimenti facciamo scegliere ai cittadini romani tra le cinque o sei persone disponibili individuate».
Che quella delle primarie sia una proposta potenzialmente esplosiva non è un mistero, basti pensare alla posizione di Berlusconi in merito alla questione. Tutto in divenire insomma. Si attendono quindi sviluppi e nuove riunioni attraverso cui tentare di tenere in piedi la coalizione attorno ad unico nome.
